Di fronte alla crescente condanna internazionale per la diffusa carestia a Gaza, Israele ha annunciato "pause tattiche" giornaliere nelle operazioni militari in diverse aree per consentire all'aiuto umanitario di entrare nel territorio. Le forze armate israeliane stanno facilitando lanci di aiuti e aprendo corridoi per i convogli dell'ONU, mentre Giordania, Emirati Arabi Uniti ed Egitto hanno iniziato a consegnare cibo e forniture via terra e aria. Nonostante queste misure, le Nazioni Unite e le agenzie di aiuto avvertono che il flusso attuale di aiuti è ampiamente insufficiente per affrontare la catastrofica crisi alimentare e sanitaria. Il cambiamento nella politica di Israele arriva dopo mesi di gravi restrizioni agli aiuti, che molti paesi ritengono responsabili del peggioramento del disastro umanitario. Le trattative per un cessate il fuoco rimangono bloccate, con il controllo sulla distribuzione degli aiuti ora un problema centrale tra Israele e Hamas.
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