L’amministrazione Biden sta elaborando piani per richiedere che i beni prodotti negli insediamenti ebraici nella Cisgiordania occupata siano chiaramente etichettati come provenienti da lì, secondo i funzionari statunitensi, un altro segno dell’insoddisfazione della Casa Bianca nei confronti del governo di Benjamin Netanyahu. Il via libera finale per la mossa, e la sua tempistica, non sono stati decisi, ma è intesa ad aumentare la pressione su Israele per la crescente violenza dei coloni contro i palestinesi in Cisgiordania, e arriva nel mezzo della frustrazione degli Stati Uniti per la condotta della guerra da parte dello Stato ebraico. a Gaza. La mossa invertirebbe una politica introdotta dall’amministrazione Donald Trump nel 2020 che richiedeva che i beni prodotti in Cisgiordania fossero etichettati come “Made in Israel”. L’amministrazione Biden era sul punto di annunciare il passo il mese scorso, dopo che il ministro delle finanze israeliano di estrema destra Bezalel Smotrich, lui stesso un colono, aveva annunciato il più grande sequestro di terre in Cisgiordania da decenni. L’annuncio di Smotrich è arrivato durante una visita in Israele del segretario di stato americano Antony Blinken, facendo infuriare l’amministrazione. Due giorni dopo gli Stati Uniti si sono astenuti da una risoluzione di cessate il fuoco presso le Nazioni Unite, consentendone l’approvazione, e i funzionari non hanno voluto svelare contemporaneamente l’obbligo di etichettatura. Il Dipartimento di Stato american…
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